

VENERDI’ 24 MARZO 2023 ORE 16:30 Sala 7
TITOLO FILM: “ARMAGEDDON TIME – IL TEMPO DELL’APOCALISSE”
di James Gray con Anne Hathaway, Anthony Hopkins, Jeremy Strong, Banks Repeta, Jaylin Webb. Genere Drammatico, - Brasile, USA, 2022, durata 114 minuti.
Armageddon Time di James Gray è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes. Gli ultimi due film di Gray lo hanno portato nello spazio e nelle profondità della giungla amazzonica. Ma Armageddon Time riporta Gray nella grigia e sgranata New York di molti dei suoi film precedenti, analizzando il crimine e le conseguenze da una nuova prospettiva: la sua.
Il protagonista del film semi-autobiografico di Gray si chiama Paul Graff (Banks Repeta), il cognome della sua famiglia è stato cambiato (come quello di Gray) a un certo punto in passato, nel tentativo di nascondere l'origine ebrea ai potenziali datori di lavoro. È un undicenne della classe media che vive nel Queens nel 1980; a scuola è un pasticcione sognatore che preferisce scarabocchiare e fantasticare piuttosto che ascoltare l'insegnante noiosa. I genitori di Paul, Esther (Anne Hathaway) e Irving (Jeremy Strong), sono affettuosi ma severi, e lui ha un legame speciale con il vecchio e saggio nonno Aaron (Anthony Hopkins). In tv si vede Ronald Reagan che si avvia a conquistare la presidenza, mentre un compagno di classe parla con stupore dell'allunaggio - avvenuto solo 11 anni prima - al quale lui è troppo giovane per ricordare di aver visto.
Quel compagno di classe è Johnny (Jaylin Webb), uno dei pochi ragazzi neri della classe di Paul, che ha una vita domestica solitaria, affidata alle cure della nonna malata. I due ragazzi scoprono che i loro desideri di ribellione si adattano bene l'uno all'altro, e le loro buffonate si intensificano fino a sfociare in un tragico disastro. Come Roma, Armageddon Time è forse soprattutto un'espressione di senso di colpa, un esame delle iniquità che Paul e la sua famiglia, i Gray e tanti altri americani bianchi hanno commesso in complicità, facendosi strada tra le strutture dell'autorità e delle opportunità.
Armageddon Time è un dramma morale doloroso che dialoga con le complesse questioni di razza e di classe. I Graff, liberali, con l'annichilente memoria dell'Olocausto e la perniciosità dell'antisemitismo in America che incombe sulla loro tavola, si trovano da qualche parte nel mezzo della difficile gerarchia di questo Paese, cercando di fare carriera, pur essendo consapevoli delle persone che lottano sotto di loro.
Il film di Gray non è una panacea per questo senso di colpa. In una scena, Aaron fa a Paul un discorsetto pacato ed emozionante su come difendere gli altri emarginati quando vengono aggrediti, ma momenti giusti come questo, in maniera intelligente, scarseggiano in Armageddon Time. È un film disperato, anche se non in modo tale da sembrare un'ostentata flagellazione pubblica. Si tratta di un film modesto, che illustra abilmente un'etica conservatrice che ha permesso a chi è relativamente privilegiato di distogliere lo sguardo da ingiustizie clamorose.In questo senso, Armageddon Time è probabilmente il film più politico di Gray. Si schiera in modo deciso e diretto contro il trumpismo. Il vecchio bastardo Fred Trump (John Diehl) appare addirittura nel film, così come sua figlia Maryanne (Jessica Chastain), che parla nella scuola privata di lusso e razzista in cui Paul viene trasferito quando le sue disavventure nella scuola pubblica si rivelano intollerabili per i genitori. Il fatto che Donald stesso sia invisibile e taciuto è un punto di forza: la sua visione del mondo e quella dei suoi febbrili accoliti non si è formata di punto in bianco durante la sua ascesa politica. Era già, ovviamente, ben radicata in America, penetrando nelle palestre delle scuole e, con le vittorie di Nixon e Reagan, alla Casa Bianca.